Leggi l’articolo precedente: Mafia Nigeriana/7 – Sacrifici voodoo sul Tamigi, retata di nigeriani a Londra

“Su ordine del comandante di Scotland Yard Andy Baker ieri all’alba duecento poliziotti armati di fucili mitragliatori hanno fatto irruzione nelle case del quartiere nigeriano di Londra. Lo scopo dell’operazione, una delle più impegnative degli ultimi anni, era di arrestare una banda di trafficanti di bambini africani, “schiavisti” che costringono i piccoli alla prostituzione. Sono state arrestate dieci donne e undici uomini.

Ma Scotland Yard aveva anche un altro obiettivo: risolvere uno dei più macabri misteri mai avvenuti lungo il Tamigi. Da due anni gli agenti della polizia inglese stanno cercando di scoprire la verità sul corpo di un bimbo nero, mutilato di testa, braccia e gambe, ritrovato nel settembre 2001 sulla sponda del fiume, non lontano dal Ponte dei Frati Neri dove venne impiccato nel 1982 Roberto Calvi, presidente del Banco Ambrosiano.

Sembrava impossibile riuscire a identificare i resti di quel bambino. Ma ora a Scotland Yard sono molto più fiduciosi. Il bambino, che al momento dell’uccisione aveva tra i quattro e i sette anni, era stato soprannominato “Adam” dagli agenti della squadra scientifica impegnati nel ricostruirne l’identità. Il bambino potrebbe essere stata la vittima di un sacrificio in un rito tribale e complesse quanto innovative indagini compiute da una squadra di Scotland Yard hanno permesso di risalire alla zona di provenienza di “Adam”, la Nigeria occidentale, tra Benin City e Ibadan.

Cosa che ha provocato lo stupore del presidente nigeriano Obasanjo, in visita a Londra da Tony Blair. In passato gli agenti incaricati delle indagini sono andati più volte in Nigeria e Sudafrica, altro paese “sospettato” per la sopravvivenza di forme di magia nera. L’operazione ha permesso di individuare alcuni indizi che a Scotland Yard definiscono di eccezionale importanza.

In una delle case perquisite è stato trovato il cranio di un animale nel quale era stato conficcato un chiodo. L’oggetto era ricoperto di una sostanza fibrosa. E gli esami compiuti dagli esperti di Scotland Yard sul tronco del bimbo avevano rilevato nello stomaco una sostanza simile. Probabilmente la piccola vittima era stata costretta a ingerire quella che dovrebbe essere una sorta di pozione.

Ora tutti gli arrestati saranno sottoposti al test del Dna per verificare eventuali legami con “Adam”. Test che sarà compiuto anche su Sam Onogigovie, sfuggito a una condanna per traffico di esseri umani in Germania e arrestato pochi giorni fa in Irlanda. L’uomo è sospettato di essere il padre di “Adam”. E’ da lui e dai ventuno arrestati, che Scotland Yard spera di avere risposte non solo sull’identità della piccola vittima, ma anche sul perché il suo corpo sia stato abbandonato lungo il Tamigi e se nella capitale inglese siano stati compiuti altri omicidi rituali.

Per scoprire l’identità del piccolo, erano stati lanciati appelli da Nelson Mandela e dal calciatore nigeriano Kanu. Scotland Yard si è rivolta anche agli americani per poter usare le tecnologie avanzate utilizzate per ricostruire l’identità delle vittime degli attentati dell’11 settembre. (la Repubblica.it – 30 luglio 2003).”

Nello stesso macabro modo, un rituale tribale di magia nera, erano stati uccisi altri tre bambini, in Belgio, Olanda e Germania, sempre col ritrovamento dei corpi mutilati, vicino a laghi o fiumi. In Germania venne ritrovata allo stesso modo una giovane donna. Ad oggi, non si hanno notizie precise sui risultati delle indagini. 

Nella Federazione nigeriana convivono oltre 250 etnie, caratterizzate da una marcata tribalità che spesso si traduce in differenziate spinte lobbiste e di potere. La coalizione di Stati africani fondata nel 2001 per attirare gli investimenti esteri si propone di favorire lo sviluppo africano. Nel febbraio 2003, si è impegnata a darsi un meccanismo paritario di valutazione collegiale per verificare la buona “governance” politica ed economica degli Stati membri.

L’Unione Africana, a differenza della vecchia OUA attestata sul principio di non interferenza, ha sancito il diritto dell’Unione ad intervenire nei casi di crimini di guerra, di genocidio o di crimini contro l’umanità, per riportare la pace e ripristinare la sicurezza negli Stati membri.

La Nigeria possiede l’unica industria di produzione bellica dell’Africa occidentale, la Defence Industries Corporation of Nigeria (DICON). Gli stabilimenti di Kaduna (armi leggere e munizioni) e di Bauchi (veicoli corazzati leggeri), entrambi situati nel Nord musulmano, producono armi ad uso esclusivo delle forze di sicurezza, benché si stimi che nel Paese vi siano oltre un milione di armi detenute illegalmente.

Indipendente dal 1960, la Nigeria è composta da 36 Stati e ha raggiunto nel 2013 i 173 milioni di abitanti (nono posto nella classifica dei Paesi più popolati) e nel 2050 potrebbe raggiungere i 370 milioni di abitanti (salendo al quinto posto mondiale).

Nell’agosto 2004, la ripresa degli scontri interetnici a Port Harcourt, capitale dello Stato di Rivers, è sfociata, come in passato, in una violenta ribellione nei confronti del governo federale e locale e delle multinazionali straniere. In particolare i ribelli della “Niger Delta Volunteer Force”, diretti da Mujahid Dokubo Asari (oggi noto politico nigeriano, nda) hanno minacciato di attaccare le infrastrutture nigeriane ed il personale delle piattaforme petrolifere (“Operazione Locusta”) per ritorsione agli attacchi delle forze speciali nigeriane nei loro confronti.

Fra l’altro Asari ha accusato la Royal Dutch Shell e l’Agip di collaborare con il governo nigeriano in “atti di genocidio” contro il popolo Ijaw. Asari, ricevuto dal Presidente nigeriano Obasanjo, si sarebbe impegnato a rispettare un patto di reciproca non belligeranza con l’esercito federale. La situazione, tuttavia, rimane fluida. Nel 2003 la produzione petrolifera nigeriana si è ridotta per tale motivo del 40%, con ripercussioni, a livello mondiale, sulla quotazione del greggio, già influenzata dall’instabilità del contesto mediorientale.

La Costituzione nigeriana prevede l’applicazione della Shari’a, che equipara alle altre leggi consuetudinarie, nel campo del diritto di famiglia e solo per i cittadini musulmani. Tuttavia la legge coranica non sembra soddisfare pienamente le rivendicazioni più estreme delle frange oltranziste.

Quindi, ai giorni nostri, assistiamo al diffuso terrore di Boko Haram, noto alle cronache mondiali in aprile 2014 per il sequestro  di massa di ben 276 giovanissime ragazze nigeriane, schiavizzate e ancora quasi tutte nelle mani dei terroristi.